A tu per tu con…Marco Miele

  1. Ti occupi della Pro Eureka dall’anno della fusione fra Pro Settimo e Eureka Settimo, dopo 14 anni che bilancio fai? Dopo 14 anni da Dirigente della PE posso sostenere oggi con grande convinzione che il bilancio è straordinariamente positivo. Le fusioni tra Società sono sempre complicatissime e ad altissimo rischio di fallimento. Il nostro è stato un percorso molto complesso ma ad oggi siamo assolutamente una realtà unica che si identifica totalmente nel nome PRO EUREKA. Potrei raccontare migliaia di difficoltà incontrate durante il percorso di unione, ostacoli che sembravano insormontabili e vedute di pensiero spesso molto divergenti tra le due ex realtà. Alla fine però, come sempre accade anche nella vita, l’intelligenza delle persone, lo spirito reciproco di comprensione e la volontà di plasmare una nuova Società sportiva, sicuramente ha fatto la differenza. I massimi dirigenti della Pro Settimo e dell’Eureka Settimo, tra i quali qualcuno purtroppo non c’è più, avevano/hanno tutti questo spiccato profilo umano e si distinguono per signorilità, il che e’ stato fondamentale per la riuscita del grande progetto PRO EUREKA.
  2. Il Settore giovanile è considerato dagli addetti ai lavori uno dei fiori all’occhiello della Pro, quali sono i segreti per mantenere sempre le squadre ad un livello eccellente? I Segreti per mantenere alto il livello di un settore giovanile sono molteplici perché il settore è talmente vasto che necessitare di attenzioni da moltissimi punti di vista. I più rilevanti sono sicuramente una politica di Società che mira ad impiegare le proprie risorse economiche ed umane su tutti i settori, dai più piccoli ai più grandi, non solo nella parte alta come spesso accade in molte Società che investono solo esclusivamente sulla prima squadra. Poi occorre un’organizzazione generale (direzione sportiva, area organizzativa, segreteria ecc. ecc..) di alto livello che supporti dirigenti, tecnici, istruttori e preparatori a loro volta scelti con molta attenzione nell’ambito di un’attenta programmazione. Ultimo, ma non per questo di meno rilevante, è l’aspetto motivazionale che mira a far percepire a tutti che il loro lavoro è importante in egual modo sia che allenino i piccoli amici sia che allenino la prima squadra. Tutti devono sentirsi importanti e responsabili nella formazione dell’uomo e del calciatore.
  3. Fra Settore Giovanile e Attività di Base che giudizio dai sui nostri allenatori? il mio Giudizio sui nostri allenatori è ottimo. Siamo riusciti a creare negli anni un team di allenatori e preparatori che avessero le caratteristiche giuste, in base al settore di impiego, per preparare i nostri calciatori. In ogni fascia di età riteniamo ad oggi di avere profili di allenatori altamente preparati sia sotto il profilo tecnico che umano. Proprio quest’ultimo aspetto riteniamo che sia fondamentale per poter allenare alla Pro Eureka e lo monitoriamo costantemente, soprattutto sugli eventuali nuovi inserimenti. Per quanto ci riguarda, un allenatore deve possedere entrambe le qualità altrimenti non sarà mai un ottimo mister.
  4. La Pro Eureka è una Società in continua evoluzione, credi che la struttura organizzativa possa essere considerata al pari livello di quella tecnica? Conoscendo in prima persona moltissime società del Piemonte posso sostenere con estrema sicurezza e orgoglio che la nostra organizzazione non è seconda a nessuno. Il livello tecnico anche è molto elevato in quanto è una conseguenza dell’aspetto precedente. Entrambi i settori, secondo me, ad oggi, risentono solamente della mancanza di strutture adeguate il che è purtroppo il nostro tallone d’achille.
  5. Lo Stadio Eureka vive un momento di ristrutturazione, dopo il rifacimento del campo, toccherà nei prossimi mesi a spogliatoi e aree esterne, quali sono i piani per l’impianto di via Torino? Sullo stadio Eureka, come anticipato nella domanda, nel corso del prossimo anno solare continueremo la fase di ristrutturazione generale, rivisitazione degli spogliatoi, ampliamenti uffici segreteria, direzione sportiva e magazzini. Anche l’area cortile sarà rivista e diventerà molto più accogliente per bambini e famiglie. Sull’impianto di via Torino il discorso è un po’ più complesso. Ormai e’ di dominio pubblico che quell’area per poter essere riqualificata a livello di impianto sportivo necessita di un intervento da parte del comune, al quale abbiamo richiesto da molto tempo la concessione dell’area per almeno 15 anni. Spazio temporale minimo per poter pensare di rivedere a livello strutturale tutta l’area sportiva. Il nostro Presidente si sta occupando in prima persona di questo aspetto e sostiene che nell’ultimo anno sono stati fatti dei grandissimi passi avanti. Non siamo lontani dal raggiungimento dell’obiettivo burocratico. Successivamente penseremo immediatamente a creare una struttura nuova e idonea alle nostre esigenze.