Ciao Bruno

Settimo Torinese, 1983.
Dal Bar della Stazione nasce una scintilla, un’idea che trova subito radici forti, anche se forse allora ancora non lo si poteva immaginare. Quel sogno, tra le altre grandi, porta anche il tuo nome.
Tanti successi, tante vittorie, non solo a livello sportivo, ma anche a livello umano: qualcosa di grande si stava facendo strada nella nostra città. E anche questo ancora non si sapeva.
Varcano la soglia del Valla nomi risonanti, ma soprattutto tanti ragazzi scoppianti di passione per il calcio.
Il 1994, l’anno dei record, la prima stagione in Promozione, il derby con l’Eureka e con il Settimo e il salto in Eccellenza. E poi ancora una retrocessione, lasciata subito alle spalle da nuove entusiasmanti stagioni, fino al 2007. È un nuovo inizio, il sodalizio tra Pro Settimo ed Eureka, che diventa la nostra Pro Eureka: anche per lei metti la firma.
Nulla sarebbe stato possibile senza il capitale più importante: le persone. Ci hai creduto sin da subito perché a far la differenza sono i valori che si vogliono trasmettere attraverso lo sport. E quando incontri le persone giuste, che con te condividono gli stessi ideali, non può che essere un successo. Lo sapevi bene tu e lo sapeva bene il Ragioniere Dante Pollastrini, al fianco del quale sei stato sempre, fedele al vostro progetto, fino al passaggio di testimone con il Presidente Marco Pollastrini, che hai sostenuto, incoraggiato e guidato.
All’apparenza un po’ burbero, ma capace in realtà di una dolcezza e di una gentilezza rare, ti sei dedicato interamente, cuore, anima e corpo ai tanti ragazzi che in tutti questi anni non solo hai visto passare, ma hai anche accudito.
Il tuo ruolo non è stato un semplice titolo istituzionale, te lo sei giocato in campo, senza mai paura di sporcarti le mani, lottando per i nostri colori. Fino all’ultimo, fino al 90° minuto che è arrivato improvviso e ci lascia un grande vuoto.
Avremmo voluto alzare con te tante altre coppe, trascorrere tanti altri pomeriggi al campo, vederti esultare sulle nostre tribune. Lo faremo in un modo diverso da quello che avevamo immaginato, onorando e portando avanti quello che tu hai creato e di cui ci hai fatto dono.
Sappiamo che continuerai a guidarci e a fare il tifo per noi; ce l’hai promesso tu, nel 2013:
“La Pro Settimo è mia, ce l’ho nel cuore e nell’anima. E ora che io ho 67 anni e la Pro ne ha 30, posso garantire che finché vivrò sarà sempre qui per fare in modo che la Pro Settimo possa non smettere mai di crescere”.
Sarai nei nostri cuori sempre.
Arrivederci Vicepresidente.